Recensioni (It.)

Breve rassegna stampa

 

Da Notizie Fiesolane   aprile-Maggio 1992:

 

“Di queste tante manifestazioni, però, una mi ha davvero profondamente colpito: il concerto dedicato alle cantate di Bach e Telemann, realizzato da quell’eccezionale personaggio che è Nanneke Schaap. L’idea non è certo nuova per me;[…] ma questa volta siamo arivati davvero a risultati entusiasmanti in tempi relativamente brevi”(Piero Farulli)

 

 

Da La Nazione   del 7 Aprile 1994:

 

“(a proposito dell’esecuzione della Johannes-Passion  a Lucca)…si è trattato di una bella serata musicale, alla quale hanno contribuito senza dubbio le raffinatezze  filologiche dell’orchestra barocca di Graz e del coro Ensemble Barocco   di Firenze  diretti e preparati con fine gusto da Nanneke Schaap […], che si è cimentata con altrttanta profonda analisi barocca alla viola da gamba, allorché  ha accompagnato due arie nella seconda parte della Passione bachiana”.

 

 

Da La Nazione   dell’8 Aprile 1994:

 

“Il merito di Nanneke Schaap e dei suoi collaboratori era dunque soprattutto  in questa manifestazione di civiltà, che ha consentito a chissà quanti giovani di ascoltare per la prima volta uno dei grandi monumenti della spiritualità europea: c’era infatti, in questa esecuzione della Passione secondo Giovanni, una sorta di colore di fondo che aveva una sua forte e semplice capacità di coinvolgimento. E alla fine il pubblico non ha mancato di esprimere con grande calore il proprio entusiasmo nei confronti di un’iniziativa che probabilmente avrebbe possibilità di chissà quanti altri successi, man mano che crescesse inItalia l’educazione alla musica”(Leonardo Pinzauti).

 

Da La Repubblica  del 10 Aprile 1994:

 

“È vero: è merito anche di una sorta di colonizzazione olandese se oggi la musica antica torna con prepotenza a Firenze  e in Toscana; […] la violista da gamba Nanneke Schaap, che ha suonato anche con Les Arts Florissants  di William Christie, ha concluso il suo nomadismo stabilendosi a Prato. E mettendo su l’Ensemble Barocco  fiorentino che indaga Bach, Purcell, il Seicento francese con puntiglio filologico”(Fulvio Paloscio).

 

Dal Messaggero Veneto   del 9 Dicembre 1994:

 

“La serata ha regalato a un folto pubblico la ricca emozione che la profonda spiritualità dell’arte di Bach riesce a trasmettere. Così era appunto L’Actus tragicus, reso dalle voci con effetto imperioso, convincente nell’esprimere il senso del messaggio.D’effetto l’attacco del tenore Paolo Fanciullacci, che “giocava con la bella voce limpida, o l’assolo del basso Sergio Foresti: a rendere il canto con una voce veramente ricca di coloriture e sfaccettature. Erano poi il contralto Mya Fracassini a esprimersi con un superbo strumento vocale, e la cristallina soprano Laura Antonaz.Voci che, amalgamate con la formazione strumentale,diventavano esse stesse strumenti e regalavano momenti ora vibranti, ora giocosi”

 

 

Dall’Arena  del 23 Maggio 1995:

 

“Chiudevano l’iter alcuni brani dalla IV Suite di Forqueray Le Père per una viola e basso continuo, eseguite dalla Schaap, pezzi di splendida fattura e di grande presa sul pubblico: in special modo la Sarabande  La  D’Aubonne, per viola sola, ha dato la misura dei mezzi espressivi e tecnici della musicista olandese. Il concerto è stato di alto livello”

 

Da 415  -quadrimestrale di musica antica-Agosto 1995:

 

“Certo fa impressione ascoltare un coro italiano che entra nei significati più profondi del tedesco, rendendo la comunicazione del testo stesso così intensa, certo la preparazione e l’analisi del testo da parte di Nanneke Schaap non fa altro che rendere un servizio indispensabile alla drammaturgia del testo prima ancora che la musica” (Paolo Tognon)

 

Da La Nazione   del 26 Settembre 1995:

 

“Di fatto la presenza a Firenze, proprio per iniziativa della Schaap (che si è diplomata in viola da gamba col celebre Wieland Kuijken), dell’Ensemble Barocco ha costituito negli ultimi tempi un’esperienza conoscitiva la cui utilità culturale non può essere ignorata da quanti si occupano delle musiche del passato, anche nel caso che non si ritenga determinante il rigoroso rispetto della “filologia”, che non è fatta soltanto dagli strumenti in sé, ma dalle idee delle quali sono il tramite” (Leonardo Pinzauti)

 

Da L’Unità  del 6 Aprile 1996:

 

“A parte la giustezza dei colori degli strumenti originali, la Schaap è riuscita a metter su da sola doppio coro e doppia orchestra, anche se nella piccola taglia propria dell’epoca. Questa Matthaeus-Passion  arrivava a San Felice dopo altre recite a Milano e altrove, e infatti era “rodata”, sciolta  “fervorosa” (Elisabetta Torselli)

Articolo sul cd di Rognoni

The clear presentation of the madrigal, motet or chanson on which the various ornamentations are based is vital to the success of this repertoire, and the Ensemble d’Allegrezza’s Selva de Varij Passaggi (Symphonia SY 00176) succeeds brilliantly in this as well as in presenting Nanneke Schaap’s marvelous viola bastarda playing. The madrigals, motets, and French chansons by Palestrina, Lasso, de Rore, and Créquillon are sung by six of the best singers of this repertory, all Italian, that I can imagine. The counterpoint becomes a conversation rather than a competition, the diction is impeccable, and the voices are unforced, elegant, and precisely in tune. Sergio Foresti’s rich bass voice illuminates Francesco Rognoni’s ornamentation of Palestrina’s Pulchra es. Added to these, the viola bastarda ornamentations support the climax of phrases, intensify rich dissonances and their resolutions, and provide bubbles of exuberance. The ornamentation makes sense rather than being only a display; the credit for which belongs to the musical direction of Nanneke Schaap. The performance of elaborate diminutions requires that the tempo be moderate, probably slower than the singers might choose without the viola bastarda. This proves to be an advantage because it allows time for the singers to inflect the phrases, use more delicate nuance, and allow the words to be clearly heard. These are all major virtues. The choice of accompanying instruments is very good: several viols, a violin, organ, harpsichord, and a harp, which provide pleasant variety and support.